A cura di Toni Augello
L'estate volge al termine. Lasciando le spiagge, molti di voi imboccheranno la “veloce” del Gargano verso il casello Poggio Imperiale – Lesina della A14 per far ritorno a casa. È “la strada dei laghi”, con scenari degni dei vostri migliori scatti fotografici. Se organizzate una sosta ad hoc avrete la possibilità di scoprire i due laghi più grandi dell'Italia meridionale, assolutamente interessanti per la loro conformazione e la loro storia.
Cosa aspettate? Salite a bordo e seguitemi sulla Strada Statale 693 dei Laghi Lesina e Varano.
I due laghi, patrimonio del Parco Nazionale del Gargano, sono posti l'uno accanto all'altro sulla costa del Nord del Gargano. In realtà sono delle lagune, comunicanti con il mare Adriatico attraverso dei canali, ed entrambi sono separati dal mare da un esiguo lembo di terra formato dai detriti portati dalle correnti marine presumibilmente intorno all’anno Mille. Molti secoli prima (I sec. d. C.), infatti, secondo la documentazione di Plinio il Vecchio, al posto dell'attuale lago di Varano esisteva solo un'insenatura definita dal naturalista latino “Seno Uriano”, dal nome dell'antichissima città dauna Uria, che sorgeva nei pressi di quello che doveva essere un vero e proprio golfo.
Uria divenne piuttosto potente in età pre-romana, tanto da avere un proprio conio. Era collegata direttamente alla città di Tiati (Teanum Appulum), sito che ricade nel territorio di San Paolo di Civitate, attraverso un'importante arteria che percorreva tutto il Gargano settentrionale. Uria scomparve misteriosamente tra il I e il V sec. d. C. La tradizione vuole che sia stata sommersa dalle acque in seguito ad un terremoto.
Il Lago di Varano è posto tra il promontorio del Monte d’Elio e la Punta di Rodi Garganico. Le acque del lago bagnano i territori comunali di Cagnano Varano, Carpino e Ischitella, anche se nessuno di questi comuni si affaccia direttamente sullo specchio lacustre. Con la sua superficie di circa 60,5 km², un perimetro di 33 km ed una profondità delle acque di 3 metri di media, è il maggiore lago costiero italiano, oltre ad essere il settimo della penisola e il più grande dell'Italia meridionale. Il lago è alimentato da due sorgenti sotterranee e comunica con il mare Adriatico tramite due canali: la foce di Varano e la foce di Capojale. Sulla striscia di terra lunga circa 10 km e larga 1 km che separa il lago dal mare, è presente la riserva naturale statale Isola di Varano. Ci sono diversi modi per scoprire le bellezze della laguna: dalla bicicletta, al kayak fino alle barche tradizionali, dette “sandali”. Consigliato anche il trekking e il birdwatching. Da percorrere, lungo le coste della laguna, il sentiero dei Pannoni, che vi consentirà di scoprire gli antichi ripari dei pescatori, ricavati nella roccia friabile, che presentano ancora oggi i segni di antichi strumenti da pesca. Lungo il sentiero si giunge anche alle sorgenti di acqua dolce, che permettono al lago di essere salmastro. Oltre alla moltitudine di specie di uccelli e alla ricca vegetazione presente in laguna, nei pressi dell’area è possibile visitare la Chiesa della Santissima Annunziata situata sulla riva orientale della laguna. Qui si trova il prezioso Crocifisso di Varano. A questa statua lignea del 1300 gli abitanti di Ischitella e dintorni sono molto devoti sin da quando, portata in processione il 23 aprile del 1717, avrebbe messo fine a un lungo periodo di siccità.
Come il Lago di Varano, anche il Lago di Lesina è in realtà una laguna comunicante con il mare attraverso due canali ed è separato dal mare da una sottile e lunga striscia di terra (larga da tra uno e due chilometri e lunga 16 Km), questa volta chiamata Bosco Isola. Qui sorge la Riserva Naturale del Lago di Lesina, un’area protetta, di 930 ettari. Lungo circa 22 km e largo mediamente 2,4 km, con una superficie di 51,4 km², è il nono lago italiano e il secondo dell'Italia meridionale, ma è il meno profondo di tutti, con una profondità media pari a 0,7 metri ed una massima inferiore ai 2 metri. Le sue acque salmastre sono particolarmente pescose, popolate da latterini, cefali, gamberi, orate, spigole e anguille. Queste ultime in particolare sono molto abbondanti e rappresentano un’importante fonte di reddito per gli abitanti del luogo.
Anche qui è consigliatissimo il birdwatching: numerose le specie ornitologiche che qui nidificano e si possono osservare, tra cui gabbiani rosei, fenicotteri, martin pescatore e falchi di palude. Da vedere il Centro Visite di Lesina in cui è custodito il primo acquario in Europa contenente acqua salmastra, con 14 vasche, dimora delle specie ittiche tipiche della laguna.
Degna di nota è la passerella in legno collega il lago con il sito archeologico dell’isola di San Clemente, un sito di rilevanza storica e culturale. Si tratta dell’unica isola lacustre dell’Italia Meridionale in cui sono stati ritrovati i resti di una tipologia di villa romana databile tra il II e I secolo a.C.
Insomma se pensate che il Gargano sia solo mare, siate pronti a ricredervi!