VITE D'ARTISTA - La grande arte in un Vino

Se è vero che fare il vino è un’arte, e che gli ottimi vini, a ragione, sono considerati delle vere e proprie opere d’are, allora non suonerà strana la scelta di Claudio Quarta Vignaiolo di chiamare la sua ultima creatura  “Vite d’artista”.  Arte e vino rappresentano un connubio formidabile, se pensiamo alla capacità del vino di riscrivere l’esistente esprimendo ogni volta un insieme diverso, fatto di uve, di vitigni, di cru, di sensibilità e tecniche, alla stregua di una tela o di una scultura. Per dirla con lo stesso Quarta “arte e vino sono capaci entrambi di ispirare l’essenza creativa dell’uomo e reinterpretare il rapporto con la terra”.
Un tema, questo, che ci ha incuriosito e motivato ad accettare l’invito al lancio di “Vite d’Artista” , collezione di pregiate etichette in edizione limitata, che ogni anno sarà dedicata a un artista contemporaneo. L’iniziativa si è svolta a Cantina Moros di Guagnano, la più piccola di casa Quarta e ha registrato la partecipazione di numerosi amici ed enocultori.
La Serie 1 di Vite d’Artista è dedicata a Ercole Pignatelli: un blend rosso di Sanpaolo Taurasi Riserva 2009, Oro di Eméra 2012 e Moros Salice Salentino Riserva 2012. “Un rosso robusto ed elegante, come Ercole”, lo ha definito Quarta. Come il blu che campeggia sull’etichetta, ispirata a “Proliferazione”, una delle più recenti opere di Pignatelli esposta al Mia Fair di Milano. “Lo stesso blu”, ha proseguito un emozionato Quarta, “che casualmente e in modo bizzarro ci ha fatti conoscere 20 anni fa, entrambi salentini a Como. Il blu della mia auto colpì Ercole: mi fermò per dirmelo, era estasiato da quella particolare sfumatura di colore. Nacque così un’amicizia singolare, ed io mi innamorai subito della sua arte”. Per questo la scelta di dedicare la prima etichetta di “Vite d’artista” a Pignatelli: un tributo a un grande artista internazionale che ha sempre mantenuto un forte legame con la sua  terra.
E (anche) di questo suo forte legame con il Salento, dei progetti in cantiere e di tanti ricordi  ha parlato lo stesso maestro Pignatelli ospite  della serata insieme a Toti Carpentieri, il quale invece nel suo intervento ha descritto Vite d’Artista espressione di quel “collezionismo emozionale bifronte dalla parte dell’arte e dalla parte del vino, nato nel 1945 per iniziativa del leggendario Château Mouton Rothschild”. 
Una vera e propria festa, per gli 80 anni di Pignatelli che ha spento le candeline nel corso della serata, ma  non solo: il 2015 è infatti un anniversario simbolico per lo stesso Quarta, biologo genetista che 10 anni fa decise di abbandonare l’attività scientifica, che lo aveva condotto negli Stati Uniti  dove fece quotare al NASDAQ di New York la società di biotecnologie che aveva fondato per salvare il Centro di Ricerche di Gerenzano, noto in tutto il mondo per l’eccellenza delle sue ricerche. 
Inizia così la sua “seconda vita” di vignaiolo, dando corpo a un’idea che coltiva da anni: produrre vini capaci di esprimere l’essenza del territorio di provenienza. Nascono così le sue attuali tre cantine: oltre a Moros, Tenute Eméra a Marina di Lizzano (TA) e Cantina Sanpaolo, in provincia di Avellino.

A cura della Redazione Puglia Expo