Nel centro storico di Noci, cittadina dell’entroterra barese, c’è una piazzetta sulla quale si affaccia l’Antica Locanda, ristorante di Pasquale Fatalino, chef capace di rendere la cucina del territorio un’esperienza di gusto indimenticabile. Pasquale non è solo un cuoco di alto profilo, ma anche una persona sorridente e cordiale, capace di far sentire l’ospite davvero speciale. L’indiscutibile professionalità, insieme al suo carattere gioviale, lo ha spesso portato davanti alle telecamere, su emittenti sia locali che nazionali. Abbiamo convinto Pasquale a rispondere a qualche domanda impertinente, per scoprire qualcosa di più sul suo modo di intendere la cucina, nel suo ristorante, ma anche al di fuori.
IL PIATTO CHE TUA MOGLIE CUCINA E CHE TU PIU’ AMI?
Vorrei precisare che mia moglie non ama cucinare: ha sposato uno chef anche per questo!!! Tuttavia c’è un piatto che le riesce davvero bene ed è la tiella d’agnello, che è fatta ad arte e con una speciale cura nella scelta degli ingredienti, a partire dall’agnello nostrano.
NELLA DISPENSA DI CASA, COSA NON AMMMETTI CHE MANCHI E PERCHE'
A casa, come al ristorante, non può mancare l’olio extravergine d’oliva: grande ed indispensabile ingrediente. Poi direi dell’ottima semola per la pasta e del buon pane.
LA COLAZIONE DI UNO CHEF
La mia è una colazione genuina e semplice. Spremuta, che di questa stagione è ideale, yogurt e, naturalmente, un bel caffè.
UN PIATTO, UNA CANZONE: PROPONICI L'ABBINAMENTO PERFETTO TRA UN SAPORE CHE AMI E UNA CANZONE DEL CUORE
A tal proposito, voglio raccontare una bella storia di amicizia: nel mio ristorante mangiava spesso Lucio Dalla, con il quale si era venuto ad instaurare un rapporto molto aperto ed amichevole; lui amava la pignata di agnello o vitello: un ricco piatto unico che avevo la gioia di preparargli. Ebbene, oggi – quando cucino questa specialità – non posso che pensare a Lucio e la canzone che per prima mi sovviene è “L’anno che verrà”, un vero capolavoro.
C’E’ UN TUO PIATTO CHE RITIENI ESSERE PIENA ESPRESSIONE DEL TERRITORIO?
Certamente “Terra madre”, un piatto che è un omaggio ai Presìdi Slow Food Pugliesi: tra gli ingredienti grano Senatore Cappelli per i cavatelli, fave di Carpino per la purea, capocollo di Martina Franca, cipolla rossa di Acqua Viva e pomodorini di Torre Guaceto. C’è l’essenza della Puglia in questa proposta, con un’attenzione speciale alla qualità degli ingredienti e alla loro storia.
È VERO CHE HAI FATTO UNO SPOT TELEVISIVO? COME TI SEI TROVATO NEI PANNI DELL'ATTORE?
E’ nato in modo casuale e giocoso: poiché spesso ero stato ospite di una trasmissione televisiva a carattere regionale, il regista del programma aveva avuto occasione di conoscermi. Così, quando si è trovato a dover girare uno spot, ha pensato a me. All’inizio ero molto titubante, ma oggi devo dire che è stata un’esperienza che mi ha davvero divertito molto. D’altra parte non sono nuovo al piccolo schermo: in più di una occasione ho partecipato alla trasmissione di Antonella Clerici e ogni volta è per me un’emozione, ma anche una gran bella opportunità di conoscere persone nuove ed interessanti.
UN RISTORANTE FUORI DALLA PUGLIA CHE CONSIGLIERESTI?
Ne segnalo uno dove ho avuto il piacere di mangiare più di recente: si tratta del ristorante Villa Maiella a Guardiagrele, nell’entroterra abruzzese, stella Michelin con il suo chef Tonino Peppino Tinari. Ho trovato una ristorazione di alta qualità, una splendida accoglienza e un alto livello di professionalità. Insomma, ne consiglio vivamente la visita.
A cura di Federica Sgrazzutti