E’ venuta proprio così a Simona Avallone, giovane mamma a tempo pieno, e ad Annalisa Presta, una giovanissima quasi magistrato, l’idea di cimentarsi nel campo della ristorazione, con una cucina che accogliesse clienti non proprio amanti di quella tradizionale. La loro storia.
Le due ragazze, vegane da adulte per libera scelta, stanche di alimentarsi con i soliti tre, quattro piatti iniziano a frequentare corsi di cucina vegana. Così pian piano, da quella che, come ci dicono, era stata una “necessità per sopravvivere”, nasce una coinvolgente passione, forte a tal punto da decidere di farne un lavoro.
“Man mano, sperimentando anche nuovi abbinamenti, abbiamo scoperto di avere delle doti nel cucinare.” ci raccontano “e così supportate dalla famiglia, dagli amici e grazie alla collaborazione con la graphic designer e responsabile marketing Elvira Gerardi, si è concretizzato il nostro “Piovono Zucchine”, ristorante interamente vegano, format quasi unico in tutto il Salento”.
Quanta intraprendenza, che capacità di mettersi in gioco in un territorio dove la ristorazione è soprattutto storia, tradizione, cultura. Così, siamo curiosi di sapere dove la loro cucina abbia trovato il proprio background e da cosa si sia lasciata contaminare.
“In particolar modo dalla dieta mediterranea” rispondono “nelle nostre famiglie si è sempre mangiato così, con un regolare consumo di carne e così continua ad essere. Noi, invece, attraverso un percorso del tutto personale, siamo diventate vegane, ma ci teniamo a seguire tutti quei principi salutistici della nostra impostazione primaria”.
"Cuciniamo i prodotti dei nostri due orti” continuano “e se ciò non è possibile preferiamo il km 0, al massimo attingiamo dai paesi vicini, come per i legumi di Zollino o per i ceci neri della Murgia. Nel nostro ristorante non si usano prodotti preconfezionati, ad esempio prepariamo il tofu partendo dalla soia, il sugo dal pomodoro fresco, la margarina da particolari oli. Poi, per esaltare il sapore dei cibi usiamo spezie ed erbe aromatiche, seguiamo, quindi, tutti i dettami della cucina vegana".
E come dare torto a Simona e Annalisa, quando ci parlano di impegno, di dedizione, di studio.
“Anche se sono passati due anni dal nostro inizio, la sperimentazione è continua” proseguono ”ci lasciamo guidare da un colore, da un profumo, da un assaggio, siamo sempre in formazione”.
Infatti sia Simona che Annalisa hanno imparato tecniche specifiche di cottura per le verdure o per il riso, affiancandosi al grande Gualtiero Marchesi, e, frequentando il ristorante “Piazza Duomo” di Enrico Crippa ad Alba, hanno affinato le proprie conoscenze. Per quel che riguarda la preparazione degli ortaggi, seguono i consigli dello chef stellato Niko Romito, mentre attingono estro e fantasia da Massimo Bottura. Tra di loro Annalisa è il braccio, Simona l’esteta.
“Inizialmente i clienti entravano da noi titubanti” - ci dicono - “ma poi, persino i non vegani hanno capito le potenzialità della nostra proposta e, o per far mangiare le verdure ai propri figli o per uscire fuori dai soliti schemi, ormai assaggiano di tutto, considerando che difficilmente gli stessi piatti potranno essere consumati nelle loro case. Dietro ogni piatto c’è un lavoro specifico. Il carciofo, ad esempio, lo abbiamo analizzato tanto ed oggi rappresenta la nostra perla!!! Da noi non ci si abbuffa, si fa un percorso gustativo”.
Educazione alimentare, mangiare consapevole, stimoli sensoriali che portano ad una capacità di scelta è quello che condividono con i numerosi ospiti, spesso anche colleghi. Nel loro lavoro sono aiutate dal direttore di sala Giuseppe Ferraro. Perfezionista e meticoloso, Giuseppe le consiglia per quel che riguarda la scelta dei vini e i vari abbinamenti. Non amano in maniera particolare la birra, neppure quella vegana.
“Piovono Zucchine” può accogliere sino a 60 persone, ad un prezzo medio di 30 euro a testa, più il vino.
Crescere professionalmente rimanendo nella propria terra o andare in giro per il mondo e aprire altri “Piovono Zucchine”, passare più tempo in sala, sentire le opinioni degli ospiti, farsi conoscere di più.
Le idee, gli stimoli, i confronti costruttivi ci sono, nessun segno di stanchezza in Simona e Annalisa, ancora tanto entusiasmo e una grande voglia di fare.
Forse merito degli antiossidanti così presenti nella loro dieta?
Auguri per tutto ragazze e un grosso in bocca al lupo.