Allevare ostriche nel mare di Puglia. Tempi fa sarebbe stato impensabile.
Poi un giovane contadino del mare ci riflette e pensa..."why not?"...mette a dimora il primo seme di ostrica concava acquistata dai francesi...e vide che era cosa giusta.
Nasce cosi un lavoro nello splendido pezzo di cuore adriatico tra laghi garganici e isole Tremiti.
Ecco l'ostrica concava di Capoiale. Leonardo Coccia ed il suo Invictus ne sono gli autori.
Se non viene ferita, l'ostrica non potrà mai produrre perle, perché la perla è solamente una ferita cicatrizzata. Tutto ciò che ha il sapore del limite, racchiude in sé anche la possibilità del suo compimento.
...perdonarci e perdonare, comprendere e trasformare il dolore in amore, e saremmo semplicemente poveri e terribilmente vuoti” *
...E cosi dalle ferite si generano tesori capaci di riempire il vuoto esistenziale cui saremmo condannati se incapaci di tale finezza spirituale ed esistenziale….Le perle nascono cosi….Con un candore mistico quanto risoluto a fronte di apparenti debolezze materiali.
Sarà stato per questo intreccio, forse, che Leonardo Coccia nato a San Giovanni Rotondo, il 28 agosto, nell'anno 1972 da genitori pugliesi, trova l’ispirazione per realizzare qualcosa di unico.
Cresce e matura sui flutti garganici, delizia e mistero di quella fetta di profumatissimo Adriatico che separa le magiche Tremiti dalla terraferma.
Intuisce che il mare, lì, è qualcosa di più che un liquido balneare, e pensa di estrarne cimeli aromatici di consueto uso gastronomico; ma il passo è davvero da gigante se si pensa alle incertezze ed alle ansie che sovrastano le iniziative mai tracciate prima...
Stupido come un'ostrica, si diceva una volta in Francia...
Chissà perchè mai sia da offendere tale miracoloso essere il quale, non pago degli insulti transalpini, riesce a stupire la vita, rigenerandosi ogni volta che ne viene ferita...
Essì..di questo si tratta, la madreperla protegge il suo cedevole frutto danneggiato, lo avvolge , lo corrobora ed ecco il miracolo che non tutti conoscono: la vita riparata che diventa perla.
Il capolovaro marino si estende anche all’allevamento delle cozze che Leonardo produce partendo da seme spontaneo che avviluppa le corde annegate per costituire le belle treccie dal colore nero corvino.
Un buffetto, se vogliamo, ai più famosi cugini produttori tarantini, ma senza offesa di lesa maestà, credo di poter dire che le note aromatiche riconducibili al velluto algale, oltre alle espressioni iodate ed alla percezione del pizzicore in gola, indicatore di generose quantità di polifenoli presente nel tessuto del mollusco, la fanno sicuramente preferire, soprattutto, nella guisa di mollusco selvatico.
Produzione ostriche (crassostreagigas)
Produzione cozze autoctone (mytilusgalloprovincialis)
Quantità disponibile circa 20 – 30 quintali per anno
Circuito di distribuzione: il prodotto è distribuito ai centri di spedizione molluschi della zona ma è anche distribuito alla ristorazione tramite confezionamento a cura di uno di questi CSM.
Scrivetegli e, magari, andatelo a trovare, ne vale sicuramente la pena......leococcia@tiscali
“Vorremmo essere semplici ostriche vuote, senza corpi estranei di vario genere, dei puri insomma. Ma questo è impossibile, e anche qualora ci considerassimo tali, ciò non significherebbe che non siamo mai stati feriti” *
* (Elogio della vita imperfetta; Paolo Squizzato)