SEGNI DI LUCE

Le colline artificiali dall’Aeroporto alla città di Doha, capitale del Qatar, illuminate da stelle e mezze lune, las Fallas, la più importante festa di Valencia, attraversata da gallerie multicolori, gli arabeschi di luce a Kobe, in Giappone, per ricordare le vittime del terremoto, il Castello di Portofino, illuminato per un grande ricevimento di Dolce e Gabbana, un’oasi egiziana scintillante di luce per un matrimonio da favola per 1400 invitati, la piazza di Scorrano, in provincia di Lecce, impreziosita dai giochi di luce danzanti a ritmo di musica. Quale segreto comun denominatore hanno queste località così diverse e lontane? Il segreto è la luce, quella che un’ antica ma modernissima azienda salentina, la Mariano Light, con sede a Corigliano d’Otranto, riesce a creare dappertutto scatenando gli “ooh” di meraviglia di asiatici, arabi, europei e americani, ricchi e poveri, uniti dall’ammirazione per il lavoro che progettisti, architetti, grafici e operai – 27 persone in tutto - mettono insieme nel Salento per costruire paesaggi incomparabili soltanto con lampade e fantasia che portano in giro per il mondo.
Eredi di una tradizione ultrasecolare, Lucio Mariano e i suoi collaboratori, hanno fatto tesoro degli insegnamenti che provengono dal lontano 1898, quando gli avi della famiglia Mariano hanno fondato la loro azienda per illuminare le feste patronali, il più alto momento di convivenza civile di una comunità, allora come ora, almeno per le popolazioni dell’Italia meridionale. Alla fine dell’800, e poi per molti anni ancora, le “parature” venivano illuminate con lampade a carburo. L’olio lampante e il resto lo metteva la ditta chiamata a realizzare le luminarie, l’acqua per far funzionare l’illuminazione a carburo, la forniva le famiglie delle abitazione vicino alle quali venivano montati i pali che reggevano le luminarie. Una partecipazione alla festa che inorgogliva le persone chiamate a contribuire alla riuscita della stessa. Poi il mondo è progredito, è arrivata l’illuminazione elettrica con le lampade a incandescenza e la loro luce “calda”, ed infine l’illuminazione a led ed i computer, che hanno cambiato completamente le luminarie.
“I canoni sono completamente cambiati – ci dice Lucio Mariano che lavora in azienda coadiuvato dall’impegno della simpatica consorte Cristina, emiliana trasferitasi nel Salento con tutto il suo entusiasmo, e dai suoi tre figli – Sia l’illuminazione a led che il computer ci stanno dando una mano concreta, aiutandoci a realizzare progetti che a volte sono sogni. I led hanno abbattuto del 90% il consumo di energia elettrica. Dove prima ci volevano 4000 watt per alimentare le luminarie di una festa patronale, ora ne servono solo 3/400. E col computer e i programmi in 3D, abbiamo la possibilità di vedere realizzati in ogni prospettiva, i progetti dei nostri grafici e dei nostri architetti, e verificarne la sostenibilità e la resa artistica. Questo ci ha permesso di ampliare il nostro raggio di azione dalle feste patronali, alle “Feste” senza altro aggettivo, a quegli eventi nei quali una presenza di luce cambia il contesto, e lo rende meglio fruibile ad uno spettatore che, sebbene smaliziato, va comunque sempre di più alla ricerca di una sorpresa per gli occhi ed il cuore. Per questo nella nostra azienda lavoriamo per creare emozioni ed abbiamo rinnovato anche i canoni di questa arte antica. Oggi il nostro lavoro sta entrando anche nelle case. Tanti arredatori e architetti, in ville e case molto grandi, sono portati a creare un angolo illuminato dalle nostre luminarie. Abbiamo commesse di un’azienda italiana, la Baxter, che ci ha fatto realizzare dei moduli disegnati dalla designer Paola Navona, che vanno molto negli Stati Uniti. Ma anche i turisti che vengono in vacanza nel Salento incominciato a chiedere di portar via qualche piccolo modulo, qualche stella, qualche animale realizzato con i led dalla nostra Azienda, che poi serve per abbellire un angolo della loro casa in ricordo delle vacanze in Salento.
- Quali le novità in questo settore che sembra legato alla tradizione?
“Intanto l’impiego dei led ci permette di realizzare un collegamento con il computer ed altri apparati elettronici per l’accensione delle luminarie a tempo di musica, cosa che incontra sempre di più il successo dei committenti e dei loro ospiti. E questo ci ha aperto tanti spazi lontani dalle feste patronali. Il mondo della moda ci ha “scoperto” e ci utilizza con soddisfazione reciproca: Bulgari, Kenzo, Fendi, Dolce e Gabbana ed altri brand della moda internazionale si avvalgono delle nostre creazioni. Ma anche le feste private di personaggi   importanti (matrimoni, compleanni, ricorrenze etc.) vogliono essere “vestite” di luce e di colori. La nostra presenza, ormai, è sinonimo di festa, tra antico e moderno. Io credo che se lavoriamo con originalità e impegno, dove c’è luce, possiamo arrivare noi. Le sfide non ci spaventano e il futuro lo possiamo ancora disegnare con la nostra fantasia”.

A cura di Marcello Favale

Scorrano (Le), Festa di S. Domenica - 1962

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Sogliano Cavour (Le), Festa di S. Lorenzo - 1956

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