UN PICCOLO GRANDE VIAGGIO: TRA SOGNO E CONCRETE OPPORTUNITA'

Il 13 ottobre del 2018 ho iniziato un'avventuroso, piccolo, grande viaggio insieme al mio amico Michele Bruno ed alla la mia famiglia, durato tre giorni.

La prima parte del viaggio ha avuto un prologo, ci siamo fermati per la colazione, alla pasticceria Dolci Creazioni di Fabio Ravone, dove ho potuto ammirare le sue creazioni...sarei rimasto lì per ore, a guardare le vetrine, tanto erano perfette. Seconda fermata, da Pietro Zito che non ama essere chiamato chef, lui si definisce un uomo della terra ed è l'amore per la tradizione che lo ispira ogni giorno a creare piatti unici, ben distinti, dove ritrovi emozioni e ricordi di una volta in una semplice e genuina cucina. Lui ama il suo orto,  mi parla delle sue care erbe spontanee e dell' importanza della tradizione, del rispetto per la materia prima.

Tornati al ristorante ci fa accomodare ad un tavolo nel porticato dietro la cucina. Nell'attesa Pietro mi chiama e mi fa visitare la sua cucina piena di cuochi che con maestria si impegnavano per la buona riuscita del piatto.

Pietro per il suo ristorante propone un menù diverso per ogni mese, in base a quello che l'orto produce, la stagionalità è il suo credo. Una cosa fantastica.

Seconda tappa da Massimo Andrea Di Maggio, presso Tenuta Chianchito a San Giovanni Rotondo.

Max è una persona eccezionale con un cuore grande e un animo gentile. L'ho conosciuto a Maglie al Mercatino del Gusto, fin da allora mi ha fatto sentire a mio agio. Devo confessare che quella sera ero veramente impaurito, era il mio primo Show Cooking, non ero consapevole di quello che sarebbe accaduto o di cosa avrei dovuto affrontare, era tutto un'incognita.

Il 2 agosto 2018, non lo posso dimenticare, Massimo era lì sorridente, pronto ad accogliermi. Io mi sono avvicinato e presentato e lui da subito mi ha coinvolto  nelle sue preparazioni. Il mio battesimo "culinario" non poteva essere migliore.

Ritorniamo al ns viaggio in terra Garganica, a Tenuta Chianchito, qui Massimo mi ha portato in cucina, coinvolto e fatto "lavorare" come fossi un suo collaboratore da sempre. In quel momento mi ha reso il ragazzo più felice del mondo e così per tutta la serata....un sogno realizzato.

Nel frattempo la mia famiglia si tratteneva a cena  insieme a Michele, degustando la cucina di Massimo. Ed io in cucina imparavo nuovi trucchi e segreti da un'insegnante bravissimo.

Quello  che mi rende orgoglioso e mi dà sicurezza è la sua  fiducia, mi sento davvero fortunato.

A fine serata ero stanco ma soddisfatto. Il giorno seguente dopo aver fatto colazione ci siamo abbracciati e salutati, dandoci appuntamento per il lunedì mattina da Peppe Zullo.

Terza tappa. La domenica mattina partiamo da Tenuta Chianchito direzione Villa Jamele ad Orsara di Puglia. Una volta arrivati ci viene incontro Peppe Zullo che ci saluta affettuosamente. Lui è un vero e proprio cuoco contadino, la sua idea di cucina si sposa con ricerca e valorizzazione del territorio facendo di Villa Jamele e Piano Paradiso un volano dell'economia locale, un simbolo dei Monti Dauni, tra gastronomia e paesaggio. Peppe è un grande uomo, un grande oratore e sa gestire con maestria tutti quelli che ruotano intorno al suo mondo. In quei due giorni trascorsi ad Orsara, insieme alla mia famiglia, ci siamo sentiti sempre a nostro agio. Tutto è andato per il meglio, mi ha presentato e fatto conoscere tanta gente, ricca di cultura,  di amore per la terra, per il cibo, il vino e con un solo denominatore comune "la materia prima". A Villa Jamele ho conosciuto Anna Peach dalle Hawaii, un'appassionata di zucche e  tanta altra gente. Ho rivisto Tony Augello, conosciuto al Mercatino del Gusto di Maglie, dove con grande professionalità e leggerezza mi ha accompagnato al mio primo show Cooking in pubblico per quattro serate. Ho poi visitato l'orto di Peppe Zullo in compagnia di Pietro Zito, vivendo con lui la seconda lezione sulle erbe spontanee. Ho avuto la possibilità di degustare le prelibatezze tipiche dei Monti Dauni o  nuovi sapori e piatti che Peppe ha reso unici come le ostriche di montagna  (la mitica borragine fritta).

La domenica sera con la mia famiglia e Michele ci siamo spostati a Piano Paradiso. Dopo esserci sistemati nelle camere, Michele mi ha accompagnato in cucina. Qui finalmente "a casa" ho potuto dare una mano ai cuochi per la preparazione della cena. Sono stati tutti molto gentili ed ospitali nei miei confronti, facendomi subito sentire a mio agio. Poi mi sono accomodato a tavola con alcuni storici amici di Peppe. Una serata di risate e vecchi ricordi per alcuni di loro, dove io ho anche cantato alcuni brani, che pare siano piaciuti. La mattina seguente, a colazione, ho assaggiato il "caviale di montagna", cioè delle bacche di sambuco. In tarda mattinata ci siamo spostati in cantina per il secondo incontro sul cibo universale, c'era tanta gente. Durante questo incontro Michele e i suoi amici hanno reso omaggio alla memoria di Severino Garofano in presenza del figlio Stefano e della sua compagna Jessica Niglio.

Dopo la conferenza raggiungo Massimo sotto al porticato, qui ci sono le degustazioni. Lui ha preparato zucca e scamorza e caponata con blu di bufala, due connubi che mi sono piaciuti molto.

Infine mi dedico ai saluti, in particolare Peppe Zullo, che ringrazio ancora oggi per la gentilezza e l'ospitalità con cui ci ha accolto. Saluto Anna Peach che mi dona lo zucchero di fiori di cocco per una ricetta speciale, saluto tutti gli chef, il personale di Piano Paradiso e tutte le persone conosciute in quei  giorni. Questo viaggio lo porterò per sempre con me, mi resterà impresso nella mente. Ringrazio tutti per la disponibilità, l'accoglienza e la gentilezza avuta nei miei confronti e della mia famiglia. Non posso fare a meno di ringraziare il mio amico Michele che ha fatto sì che tutto questo non fosse un sogno ma una concreta opportunità.

Di Alessandro Alessio