"IL SOFFIO DEL GELSO"

A cura di Giusy Santomanco
“Il soffio del gelso” di Massimo Chiriatti - Antonio Dellisanti Editore - 270 pag. 

Massimo Chiriatti è comandante dei Carabinieri nella vita e autore della saga del maresciallo Giulio De Marco.


Ambientato in due paesi dai nomi immaginari (ma forse riconducibili a Cellino San Marco e Martano), il romanzo si apre con la notizia della morte di Mirko Casale, un giovane chitarrista di una band black metal: che si tratti di suicidio o omicidio spetterà a De Marco dirlo, ma non sarà semplice, data la quantità di piste (amorosa, familiare, esoterica..) che si apriranno dinanzi a lui.

Il romanzo è ben scritto e non mancano le occasioni per raccontare la nostra Puglia attraverso colori, sapori e profumi che non soltanto hanno caratterizzato tutta la vita del comandante, ma che hanno certamente raggiunto chiunque, almeno per una volta, abbia visitato il Salento. Tra vigneti, fiori, uliveti e spiagge, la quotidianità di De Marco sembra andare a due velocità quella dell’indagine, necessariamente veloce e quella della vita privata molto più lenta. Non mancano poi numerosissimi riferimenti al vino e al cibo, anzi sembra che De Marco - per chiarirsi i pensieri e ragionare meglio sugli indizi raccolti - preferisca recarsi al bar sulla ‘terrazza sull’infinito’ o sotto il salice piangente del ristorante “La paranza”, dove tra pasta fagioli e cozze piccanti, pezzetti di cavallo, taieddha, ciceri e tria e tante altre prelibatezze sapientemente cucinate secondo antiche ricette, riuscirà a dipanare ogni dubbio nascente dal suo lavoro. Non mancano i personaggi femminili, Rosa - siciliana - il cui rapporto col maresciallo è piuttosto platonico, e Melania, la bella sindaca martese, capace di grande passionalità e complicità sessuale.

Non c’è dubbio che De Marco sia affascinato dalle belle donne, raffinate ed eleganti, sebbene non sappia ancora - a distanza di 7 anni dalla separazione dalla moglie - lasciarsi andare completamente ad una nuova relazione.

Pur non avvertendo una costante suspance, la storia avvince e non manca il colpo di scena finale, imprevedibile, che renderà il giallo davvero piacevole.

Scrittura scorrevole e trama accattivante fanno di questo libro una gradevole lettura e la sensazione finale è quella di essersi imbattuti non tanto nel super eroe invincibile, ma in un uomo pieno di fragilità, desideri ed ossessioni che pur tuttavia sa fare il suo mestiere senza rincorrere vanità o brama di affermazione personale. Insomma De Marco è uno di noi, che fa bene il suo lavoro, perché è un uomo con i piedi per terra, quella terra che lui ama e rispetta, è conscio della ciclicità delle stagioni che passano, si lascia sorprendere dal volo di un gabbiano e a nulla importa che la sua auto sia una vecchia Ford o che lui non abbia alcuna dimestichezza con Facebook, conta la sua capacità di restare umano pur in mezzo agli orrendi accadimenti della vita di provincia. Insomma leggetelo, anche perché avrete la sensazione di mangiare tantissimo e di gusto, ma non prenderete un solo chilo! 

Una parola nuova: uggiolare v. intr. [lat. eiulare] (io ùggiolo, ecc.; aus. avere). - [di cane e spec. di cucciolo, emettere mugolii] ≈ gagnolare, guaiolare, mugolare.

Una citazione: <<Ascolta Mimmo, mentre io mi occupo del caso casale, tu segui il caso grassi. Studia bene il gestore della sala giochi e scopri tutto quello che c’è da sapere sia sul suo conto sia sulla sua attività. Teniamoci aggiornati su ogni particolare, perché ho l’impressione che siano in qualche modo concatenati. È difficile capire come e perché, ma c’è ancora molto da lavorare. Sai che ti dico? Questo posto, oltre che essere contemplativo, fa venire fame. Ho un certo languore e se non riempio la pancia, svengo…>>